Il Territorio: Agira ed i luoghi limitrofi



Agira: Luogo del vivere, del conoscere, dell’incontrare, un paese leggendario sospeso tra passato e futuro





Agira Cittadina situata sul declivio del monte Teja (800mt), è uno dei centri più interessanti del Centro della Sicilia.

Un paese in salita, con piazze, luoghi, cortili.



Un Castello arabo,




alla sommità del monte, quartieri di origine araba, normanna, saracena e quanti hanno solcato le terre sicule e lasciato testimonianza del loro possesso, nonché della loro cultura. Una stratificazione di popoli e genti, hanno costruito questo paese che sembra strutturato come una tela di Klee o Schiele.

Alla sommità del Castello, grazie all’Associazione Castelli di Enna, avviata e guidata da Orazio Cuccia, è possibile vivere esperienze e tramonti unici ed indimenticabili.


Le luci della sera cambiano e mutano il paesaggio conosciuto, risaltano i luoghi e i volumi, donano un'atmosfera da presepe arabo. Agira è un grazioso centro agricolo e vanta una ricca produzione di cereali, mandorle, olive. Rilevante è l'allevamento di bovini, ovini e equini grazie alle vaste terre adibite a pascolo. Si narrano numerose sorgenti di acqua solforosa.





Agyrion, città sicula, divenne colonia greca nel 339, sotto Timoleonte corinzio, giungendo a grande prosperità. Decadde sotto i Romani, fu evangelizzata nel secolo IV da S. Filippo il Siriaco , da cui prese il nome di San Filippo di Agira , mantenuto fino al 1862. Alquanto contrastanti le ipotesi degli storici sulle origine di Agira. Lo storico maggiore indica il paese come un 'arcaico stanziamento siculo risalente al 1370 a.C mentre, l'Amico, afferma, nel suo dizionario topografico che Agyrion fu fondata dai Sicani. Le sole testimonianze dell'epoca sono rappresentate solamente da alcune tombe a grotta artificiale, talora con nicchie, scomparti e parvenze di guanciali intagliati nel calcare. Questa piccola necropoli si affaccia sul lato Nord Est del paese, sopra la torre di San Nicola.


Diverse sono le ipotesi che tracciano il nome del luogo. Secondo lo storico Diodoro Siculo , la cui versione del nome di "Agira" sembra la più plausibile e probabilmente quella veritiera trattandosi tra l'altro della sua città natale, l'esonimo deriva da "Argiri", antico tiranno del luogo, che visse all'epoca di Dionisio il vecchio.


E' la patria di Diodoro Siculo ,





il primo storico che abbia tentato la scrittura di una storia universale (sec. I a.c.). DIODORO (80-20 a.C. ca.), Vita Di Diodoro sappiamo quel poco che egli ci dice nel proemio della sua opera. Nato ad Agirio (oggi Agira, in provincia di Enna) e perciò detto oggi "Siculo" per antonomasia, intraprese vari viaggi, soggiornando tra l'altro ad Alessandria per comporre la sua opera storica, redatta tra il 60 ed il 30 a.C. Da cenni che egli fa su Augusto, si presume che Diodoro sia morto intorno al 20 a.C.


Diodoro è l'autore della “Biblioteca Storica”, una storia universale in 40 libri dalle origini mitiche alla spedizione di Cesare in Gallia. Dell'opera rimangono i libri I-V e XI-XX, e degli altri libri solo estratti e riassunti (spesso molto ampi), dovuti alla grande circolazione e notorietà della Biblioteca nel Tardo Antico. Nel proemio Diodoro presenta le sue ricerche storiche ed introduce come scopo della sua opera, e della storia in generale, l'utilità e l'insegnamento che da essa possono trarre gli uomini. La storia universale è esempio della fratellanza tra gli uomini: Essa riconduce ad un'unica compagine gli uomini, divisi tra loro per spazio e tempo, ma partecipi di un'unica parentela (I 1, 3).


AGIRA, vanta 31 chiese




di cui 23 ancora tra il parzialmente attive e visitabili, altre in decadenza. In una di queste Chiese, si trovaora un reperto importante della religione ebraica, un ARON,





Agira ritrova intatto il simbolo più forte della sua spiritualità: l'Aron Ha Kodesch, l'Arca Santa, degli ebrei. L'assoluta rarità del reperto archeologico medievale (il più antico Aron d'Europa e l'unico in pietra in Sicilia) e la religiosità del sito dove sorgono i ruderi della sinagoga, danno un significato particolare ad Agira tanto da candidarla come percorso ideale della memoria degli Ebrei in Sicilia e ad essere culla di una nuova Koinè mediterranea. L'Aron testimonia la ricomposizione dell'identità siciliana con una delle sue radici, quella giudaica, che, insieme a quella araba e cristiana, ha costituito la specialità del popolo di Sicilia, un popolo che ha creduto nel rispetto dei valori delle tre culture. L’Arca Santa, armadio dove vengono conservate le scritture, la Torah, Costruito in pietra è di epoca aragonese con ricca decorazione a motivi floreali, oggi è' posto nella Chiesa di San Salvatore, a ridosso del quartiere di Santa Maria dove risiedono le Case al borgo.




Museo Etnoantropologico e di Cultura Materiale Nasca di Agira (EN)


Si trova ad Agira, nello stesso quartiere di Case al Borgo, sotto la Chiesa di Santa Maria.

Una delle più emozionanti esperienze antropologiche che si possano fare in tutta Italia:

l’EcoMuseo di Cultura Materiale Silvestro Nasca di Agira .





E' un gioiello di rara grazia espositiva e di estrema potenza evocativa, la cui visita è imprescindibile per chi voglia comprendere le radici ancestrali della propria natura umana.

Questo museo, infatti traduce il rigore scientifico dell’allestimento in afflato poetico, diffondendo nelle proprie sale un’elegia del tempo perduto ma da recuperare, tanto lontano dalla nostra quotidianità quanto vicino temporalmente.

Un passato prossimo fatto di vita agreste, dura e rustica, ma stimolante per l’intelletto di chi ha dovuto ingegnarsi per piegare i rigori della povertà, riuscendo a mutare le avversità in lirismo bucolico. Così ogni oggetto esposto diviene idillio, racconto sintetico di un mestiere, squarcio di una tradizione, evocazione di un tempo, componendo un mosaico del quale ogni tessera ci riguarda, perché parte del codice genetico sociale che abbiamo mutuato.

I percorsi di visita sono un viaggio suggestivo che incrocia ambienti, sale, stanze, angoli.

Tra le sezioni, una celebra Gli antichi mestieri, “quelli che oggi nessuno fa più”, professioni “estinte o in via d’estinzione”, come lo scalpellino, il sarto, il barbiere, il falegname, lo stagnino, il calzolaio, il fabbro, il muratore, il vasaio, tutti rappresentati nella prassi del loro genio artigiano, vividamente raffigurati da sculture antropomorfe in cartapesta, circondate dagli autentici strumenti di lavoro del tempo.






In guisa di museo diffuso, l’esposizione tracima in diversi ambienti tutti contigui, incastonati nel quartiere antico Santa Maria, la “parte alta e più antica di Agira”.

In edifici antichi, sono ricostruiti scenograficamente gli ambienti tipici della società contadina: la cucina e la camera da letto sono riprodotte con esattezza, suggerendo all’immaginazione del visitatore le scene di vita domestica che ospitavano, così come le stalle mantengono l’impronta del rapporto atavico con gli animali e il loro imprescindibile apporto alla sopravvivenza umana.

Volgendo lo sguardo alle pareti che si snodano nei corridoi, si aprono altre traiettorie di senso, tra fotografie





che evocano “tranche de vie”, immerse sempre nell’operosità, sia pure quella annichilente degli zolfatari ignudi in condizioni impossibili…

… e oggetti che invece fanno balenare le prime conquiste del benessere, tra rudimenti tecnologici per l’intrattenimento casalingo e i vagiti neonatali dell’alta fedeltà musicale, senza dimenticare oggetti bellici e corredi antichi, come parafrasi tolstojana dell’alternarsi di Guerra e pace, ma anche di amore e guerra, pur senza la dissacrante rilettura alleniana.

Quando pensi di essere al vertice della tempesta emotiva, arriva lo stupore, con Agira in miniatura,





riproduzione in scala di scorci dell’agglomerato urbano in cui l’impressionante verosimiglianza si trasfigura in impressionismo materico di chiaro afflato artistico, soprattutto quando la precisione fotografica diviene astrazione metaforica, raffigurando non più i luoghi della realtà (come sono) ma quelli dell’immaginario (come vorremmo che fosse), innestando la verità fenomenica con una platonica polis ideale.

I dettagli sono talmente credibili da fare strabuzzare gli occhi come in preda a un incanto fanciullesco che si approssima alla commozione. Basta guardare il video, presente in rete, per carpire sprazzi di tanta meraviglia, opera dell’estro di Orazio Lupo.
La visita a questo museo si scolpisce nella memoria (quella privata, stavolta) come l’equivalente di un’esplorazione carsica nelle cavità inesplorate del proprio Essere, sollecitando riflessioni e stimolando nuove mutazioni personali. Merito anche della sincerità che aleggia nella struttura, ispirata dalla generosa filantropia dei suoi creatori, i quali tutto questo hanno messo in piedi senza alcun finanziamento né fine di lucro.
Una generosità endemica contagiosa, visto che diversi oggetti sono arrivati qui grazie a donazioni spontanee, mentre al prevosto Silvestro Nasca cui è intitolato il museo va il merito di avere messo a disposizione i locali a titolo gratuito.




Inutile aggiungere che anche chi cura la gestione del museo lo fa da volontario: durante la nostra visita siamo stati accompagnati appassionatamente da Orazio Garrubbo e Alfio Torrisi che ci hanno guidato lungo l’esposizione con racconti e spiegazioni www.museoagira.com

Testi e citazioni di:

http://www.storienogastronomiche.it/museo-di-cultura-materiale-nasca-di-agira-en-alle-radici-dellemozione/



RISERVE E LAGHI



Vallone di Piano della Corte




Gestita dall’Università di Catania, attraverso il CUTGANA e da Legambiente. http://www.cutgana.unict.it/content/vallone-di-piano-della-corte

DA VEDERE IMMANCABILMENTE

Visita il Virtual Tour

Vai al video-clip della Riserva Naturale Orientata Vallone di Piano della Corte
Guarda il video di presentazione della riserva

La Riserva naturale orientata "Vallone di Piano della Corte", si trova sul territorio di Agira e dista da Case al Borgo, circa 2 km. Istituita con D.R. n. 338/44 del 25.07.2000, occupa una superficie di 146 ettari e comprende un alveo fluviale che attraversa gli Erei (Sicilia centrale). Su questo territorio geologicamente eterogeneo, con rocce arenarie e argille, insiste un clima mediterraneo che impone una lunga aridità estiva e che fa abbassare la falda freatica.
Fattori ecologici complessi rendono unico questo ambiente, consentendo l'insediarsi di ecosistemi divenuti rarissimi in Sicilia. All'interno della riserva si rinvengono numerose specie di interesse geobotanico: il pioppo nero (Populus nigra) di cui esiste in riserva un esemplare censito come "albero monumento" per le sue dimensioni e longevità, il pioppo bianco (Populus alba), l'olmo (Ulmus canescens), la malva agrigentina (Lavatera agrigentina). Emergenze naturalistiche di notevole interesse sono anche alcune presenze di animali: il gruccione (Merops apiaster) che qui nidifica, il codibugnolo siculo (Aegithalos caudatus siculus) e il discoglosso dipinto (Discoglossus pictus). Nel 2005 è stata inclusa tra i Siti di Interesse Comunitario (SIC). Con decreto del 21 dicembre del 2015 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il SIC "Vallone di Piano della Corte" è stato designato Zona Speciale di Conservazione (ZSC) della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Siciliana. Di supporto scientifico alla Riserva è il Museo naturalistico-ambientale "Diodoro Siculo" nel centro storico di Agira.




Lago di POZZILLO:



Passeggiate, trekking, Cicloturismo, Pesca, Adventure un percorso ecosostenibile a due passi da Case al Borgo

Il Lago, sul versante Agira, dista da Case al Borgo, circa 5 km.
Turismo sostenibile ed Ecoturismo elementi propri di esperienze che si possono vivere sul Lago. L’invaso più grande della Sicilia ed uno dei più grandi d’Europa, a cavallo tra i comuni di Agira e Regalbuto, facilmente raggiungibile da Case al Borgo.
Il lago Pozzillo è un gioiello prezioso per gli amanti della natura, dell’avventura e dello sport. Cicloturismo, scegliendo di percorrere il versante ad ovest, o l’intero perimetro del lago. Il giro completo attorno al lago è lungo circa 20 chilometri, fra boschi di eucalipti e dune verdi. Il panorama e l’atmosfera sono avvolgenti, con il Vulcano Etna sullo sfondo.
Nel percorso, di media facilità, si alternano tratti di sterrato, strada battuta e asfaltata. Questa esperienza si può vivere durante tutto l’anno.
Se amate lo sport d’acqua, che aspettate, caricate le vostre Canoe





e tutte le attrezzature necessarie, raggiungete lago Pozzillo ed immergetevi in questa esperienza. La pesca sportiva a spinning





rientra tra le attività praticabili sul lago Pozzillo. Se possedete la licenza di categoria B, siete nel posto giusto, Carpe, Persici reali, Carassi, Anguille, minutaglia, Tinche, Black bass e Cavedani, questo è ciò che potete trovare.
Fra le strutture di servizio, operanti sul Lago di Pozzillo, ne citiamo due di grande spessore: il PARCO AVVENTURA, per i giovani e meno giovani, e il giro guidato con i QUAD .




RISERVA DI ROSSOMANNO:



La riserva, dista da Case al Borgo, circa 40 minuti.
Fra Enna, Aidone e Piazza Armerina, città della Villa Romana del Casale, Rossomanno si presenta come un bosco di querce con impianti di eucalipti e pini domestici sviluppatosi dagli anni ‘50 anche per motivazioni economiche legate allo sfruttamento delle cartiere.
Ne è venuta su un’area interessantissima dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, cui si sovrappongono le rilevanze culturali della stratificazione umana.
Accanto al bosco originario, oggi troviamo anche peri, castagni, querce e lecci. Dal 2000 i 2200 ettari sono posti sotto vincolo.

Dal punto di vista geologico, l'area si presenta come un insieme di alture, fra i 600 e gli 800 metri di altitudine, costituiti da depositi di arenarie e sabbie fluviali.

Dal punto di vista vegetazionale, restano gli antichi querceti che rappresentano la popolazione originaria, cui si sono successivamente affiancati gli eucalipti. Sul Monte Rossomanno invece domina il pino. Qui sarà possibile fare una escursione alle cosiddette Pietre Incantate. Il luogo della riserva è divenuto per gli abitanti del luogo un piacevole ritrovo per la presenza di alcune aree invitanti curate dall'Azienda. Possibile qualche avvistamento di alcuni esemplari di daini, che qui hanno trovato il loro habitat dopo essere fuggiti da una tenuta.




RISERVA DI MONTE ALTESINA:



La riserva, dista da Case al Borgo, circa 40 minuti.
A pochi passi da Leonforte, quest’area naturalistica di notevole valore copre circa 750 ettari. Il vincolo di protezione è stato istituito nel 1999, per le sue emergenze vegetazionali, quali i boschi di roverella, i lecci (un sempreverde che può raggiungere i 25 metri di altezza), pino ed eucalipto. La Gestione è dell’Azienda Foreste. Nel sottobosco, ricco di pungitopo, vivono tutt’oggi picchi e scoiattoli, ricci e donnole. Alcuni rapaci sono tornati a nidificare da queste parti. Lo sparviere, in particolare, nidifica sui rami più alti degli alberi o, a volte, anche in mezzo ai cespugli. Si nutre di uccelletti e piccoli mammiferi che caccia, sia nei boschi che in terreni coltivati, e che cattura dopo essersi slanciato in vertiginose e spettacolari picchiate .

Il Monte Altesina, la cui cima permette un’osservazione a trecentosessanta gradi, fu sicuramente utilizzato dall’uomo, che vi scavava le sue tombe, sin dall’età del Bronzo e dalla prima età del Ferro. Ritrovamenti di ceramica sicula e greca testimoniano il passaggio di popolazioni diverse; nei dintorni sono ancora visibili le rovine di insediamenti risalenti al I millennio a.C.. La sua sommità servì soprattutto per il controllo delle vie di penetrazione, ma fu anche rifugio delle popolazioni locali durante le incursioni degli invasori. Questo sito registra presenze fino al periodo tardo-normanno.




La VILLA ROMANA DEL CASALE, PIAZZA ARMERINA, MORGANTINA

Dista da Case al Borgo, circa 40 minuti. Piazza Armerina, splendida città d’arte, incastonata nel centro della Sicilia, vanta una lunga serie di monumenti che raccontano un passato glorioso. Fiore all’occhiello della cittadina è la Villa Romana del Casale





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risalente alla fine del IV sec. d.C. e appartenuta a una potente famiglia romana.
La splendida villa imperiale nel cuore romano della Sicilia, in provincia di Enna, è una magnifica dimora rurale, il cui fascino è dovuto soprattutto agli incantevoli mosaici, considerati i più belli e meglio conservati nel loro genere. Frutto di un lavoro certosino fatto di immagini nitide ed emozionanti, impreziosiscono in modo significativo i resti della fastosa residenza inserita nel 1997 nella World Heritage List dall'UNESCO.
Quattro zone distinte sono state individuate tra i resti della villa: l'ingresso monumentale con cortile a ferro di cavallo; il corpo centrale della villa, costruito intorno ad una corte con giardino; una grande sala con tre absidi (trichora), preceduta da un colonnato ovoidale, intorno a cui sorgono diversi vani; il complesso termale. A dicembre 2012 si sono conclusi i lavori di restauro che per diversi anni hanno interessato i mosaici e le pitture parietali. Tanti gli ambienti che oggi sono visitabili: La zona delle terme; la corte porticata d’ingresso e l’arco onorario; il Vestibolo e il porticato del peristilio; gli ambienti di servizio, tra cui la stanza della “Piccola Caccia”, il corridoio della “Grande Caccia” e la stanza delle “Palestrite”; gli appartamenti padronali settentrionali con il mosaico di Ulisse e Polifemo e la stanza con Amore e Psiche e gli appartamenti padronali meridionali con il mosaico che raffigura il Mito di Arione e la stanza di Eros e Pan; il Triclinio e il portico; la Basilica.




Il castello di Sperlinga



E' un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna, scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.
Il basamento rupestre del castello (dal greco "Spelaìon" poi latinizzato in "Spelunca" ovvero grotta) fu strutturato dalle popolazioni indigene sicule, in cui le grotte scavate nella roccia, venivano utilizzate come sepolcri. Furono poi adibite ad abitazioni dal periodo bizantino e saraceno.
L'inizio dell'edificazione si fa risalire tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII, sotto i normanni, sulle rovine di una fortificazione araba. I primi documenti sull'esistenza del borgo e del suo Castello sono del 1080.




SHOPPING, MODA, OUTLET:

acquisti a portata di tutti: gli Outlet della zona, AGIRA e NICOSIA

Sul territorio di Agira, a circa 15 minuti da Case al Borgo, sorge il Sicilia Outlet Village, più di 140 boutique dei marchi più prestigiosi della moda italiana e internazionale, sono riunite nel cuore della Sicilia, per offrire ai visitatori qualità accessibile, grandi marchi Sul territorio di Nicosia, a circa 35 minuti da Case al Borgo, si insedia un Outlet plurimarca, Donna, Uomo, Bambino, di grande prestigio e con prezzi accessibili, si tratta di: Stock Family Outlet.





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Il Primo capitolo, riguarda il progetto di Case al Borgo, indicando anche la mission, il percorso storico, la sua evoluzione.

Narra prima il sogno e poi lo sviluppo del nostro progetto, che ancora oggi prosegue nella sua strada di sviluppo. Un impegno, una linea, una filosofia aziendale che nasce e cresce in simbiosi e rispetto del territorio e dell’ambiente in cui si insedia. Le azioni vengono sviluppate per l’amore e la dedizione di chi ha creduto e fortemente voluto il recupero di un Borgo cittadino che rischiava di evaporare, in termini storici, sociali ed economici. Le emozioni e la sfida personale, da parte dei soci, hanno caratterizzato tutte le fasi del progetto e sono condizione di base insieme a ciò che non può essere sostituita: la Passione.

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